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“La Mia Torino”

La “Mia Torino” è la seconda “provocazione” nei miei post dopo “E se il Pincio fosse a Torino?”, più una battuta, o uno scherzo che la realtà dei fatti. Un continuo paragone con la nostra cara Roma.
Chi mi conosce bene fra parenti e amici o i clienti del BNB 83 che ho avuto il piacere di incontrare e ospitare qui e ovviamente le belle persone che ho conosciuto qui a Torino, sanno bene che non sono Torinese e che sono solo “adottato” dalla città o almeno così penso di essere, magari nemmeno mi vogliono. 🙂
Mi permetto invece di scrivere e affermare quasi con forza la frase”Mia Torino” raccontandovi le sensazioni che mi provoca la città in determinati momenti.
Dovete sapere che per venire a lavorare al BNB mi sveglio la mattina presto e vado via la sera dopo l’ultimo check-in, che ci sia il sole, la pioggia, la neve o il gelo, io salgo sul mio motorino e arrivo al lavoro.
Ci sono dei momenti durante il tragitto casa-lavoro o lavoro-casa che mi ricordano perchè ho scelto, anzi “abbiamo scelto” con mia moglie di trasferirci qui a Torino da Roma.
A me che piace il freddo, il tempo cupo e nuvoloso, mi piace respirare la mattina la nebbiolina che sale dalle strade o dal Po, guardarmi intorno e vedere una città che si deve ancora svegliare avvolta come detto dalla foschia del giorno appena iniziato.
Il sabato e la domenica mattina senza il traffico pesante dei giorni feriali sembra quasi di possedere la città e di respirarne l’anima fino in fondo. Senza dover stare troppo attento alle macchine posso godermi il tragitto guardandomi attorno, scrutando nei vicoli o cercando di capire se le poche persone in giro stanno andando a dormire o come me stanno andando al lavoro.
Questa sensazione di bellezza o di appartenenza alla città è ancora più forte la sera quando torno a casa stanco dopo un giorno al lavoro e la mente è libera di ammirare quanto ho di bello attorno.
Percorro il Valentino, poi Corso Moncalieri e mi trovo la Mole illuminata sulla sinistra, la Gran Madre con il Monte  dei Cappuccini sulla destra, e poi tutto Corso Casale e la Strada Vecchia per Pino e sembrano quasi salutarmi e darmi la buonanotte e l’arrivederci per il giorno dopo.
Ieri pioveva, quella pioggerellina fine e costante che ti entra nelle ossa, eppure non faceva freddo e non dava fastidio ed è stato magnifico percorrere la strada illuminata tutta curve fino a casa e guardare sotto la città illuminata che sapevo essere piena di vita notturna del venerdì sera.
Non sto lì a raccontarvi nuovamente la bellezza delle varie piazze o dei monumenti di Torino, vi ho detto tutto questo per farvi capire che Torino è una città che va ancora scoperta nella sua totalità, una città che nel suo piccolo (rispetto a Roma capirete che è quasi un paese per me  – ho esagerato lo so, ma le distanze sono tutt’altre) dicevo è una città che ti entra dentro e in qualche modo non ti lascia più.
Ho numerosi clienti che vengono senza conoscere la città e se ne vanno via lasciandomi la promessa di tornare in quanto non si aspettavano una città così bella, signorile e viva.
Torino ha molto da offrire sotto tutti i punti di vista e nulla da invidiare a tante altre città italiane molto più conosciute e blasonate.
Torino città bianca e nera è una città che ti segna l’anima e che ti lascia un ricordo indelebile nel tempo.
Torino con i suoi monumenti, le sue strade, il suo freddo, le sue persone, è diventata davvero la “Mia Torino”.